GINNASTICA IPOPRESSIVA

Non è facile avere un ventre piatto, e non tutti hanno il fisico da ventre piatto, ma sicuramente possiamo in qualche modo aiutarci ad avere sia esteticamente che muscolarmente un addome sano.

Conosciuto anche come fitness a bassa pressione, questo articolo ha lo scopo di capire la ginnastica ipopressiva cos’è e a cosa serve. Gli esercizi ipopressivi mirano ad aumentare il tono di riposo degli addominali profondi e del pavimento pelvico stimolando un’azione riflessiva di questi muscoli.

La ginnastica ipopressiva può essere utilizzata per porre rimedio a una serie di problematiche.

La fisioterapia la utilizza per riabilitare efficacemente i muscoli del pavimento addominale e pelvico, in modo da poter riguadagnare la forza e perdere il peso extra dalla pancia e dalla vita.

Il metodo ipopressivo, è un metodo molto efficace ed è utilizzato dai nostri fisioterapisti per la riabilitazione postnatale.

Può essere utilizzato per Il trattamento o la prevenzione di:

  • Incontinenza urinaria.
  • Prolasso d’organo.
  • Ernie.
  • Riabilitazione del nucleo e del pavimento pelvico dopo il parto.
  • Postura corretta.
  • Diminuzione della congestione pelvica.
  • Migliorare la funzione sessuale.
  • Tonificare la parete addominale e ridurre le dimensioni della vita.

L’esercizio ipopressivo, noto anche come ginnastica addominale ipopressiva, è una tecnica relativamente recente utilizzata per aiutare nell’esercizio del pavimento pelvico e tonificare l’addome.

Quando esegui un esercizio ipopressivo, stai attivando molto intensamente una parte sostanziale dei tuoi muscoli posturali. Anche l’apnea, trattenere il respiro per alcuni secondi, aiuta effettivamente ad aumentare il metabolismo e ha bruciare calorie. Utilizzati insieme agli esercizi di Kegels, quelli ipopressivi possono aiutare a creare piani di allenamento del pavimento pelvico a tutto tondo. Del resto gli esercizi del pavimento pelvico di Kegel, (la forma più popolare di allenamenti del pavimento pelvico) devono essere utilizzati insieme a una forma alternativa di esercizio, come appunto gli esercizi ipopressivi.

Gli esercizi ipopressivi sono un tipo di tecnica di allenamento pensato per attivare le fibre involontarie all’interno del pavimento pelvico. Durante questi esercizi funzionano anche i muscoli addominali che possiamo paragonare a una cintura o al reggiseno del tuo corpo (addominali obliqui e trasversali).

Si tratta di un esercizio di respirazione in cui si contraggono i muscoli addominali dopo aver espirato completamente. Questi esercizi di respirazione vengono combinati con un paio di posizioni specifiche che aiutano a contrarre i muscoli per migliorare i risultati. IN pratica dopo aver espirato completamente, devi essere in grado di sollevare gli organi nella cassa toracica, senza inspirare. A questo punto viene mantenuta la posizione per alcuni secondi prima di rilassarti nuovamente e respirare.

Alla fine degli anni ’70, la dott.ssa Marcel Caufriez si rese conto che gli esercizi addominali “tradizionali” stavano danneggiando il pavimento pelvico femminile. Anzi potevano accentuare i problemi di incontinenza urinaria, prolassi degli organi pelvici e distensione addominale. Caufriez decise di cercare un’alternativa agli esercizi addominali, una opzione meno aggressiva per gli organi intimi delle donne. Quindi, invece di usare gli esercizi “normali”, ha scoperto e ha sviluppato una nuova tecnica che ha chiamato il metodo ipopressivo Marcel Caufriez. (È una pratica abbastanza comune che oggi viene usato per diverse applicazioni in salute, prevenzione e sport.

Questi esercizi ipopressivi possono dare vari benefici senza dover trascorrere tutto il tempo libero in palestra.

Gli allenamenti addominali ipopressivi hanno molteplici benefici per la salute, tra cui:

  1. Riduzione del mal di schiena: questi esercizi addominali migliorano la postura della schiena contribuendo così a prevenire il mal di schiena.
  2. Riduzione del giro vita: gli esercizi ipopressivi riducono il diametro della vita e rafforzano l’addome senza danneggiare il pavimento pelvico.
  3. Prevenzione del disco e dell’ernia addominale: migliora il tono della zona pelvica senza sforzare il collo e la zona lombare, cosa che spesso accade usando i tradizionali esercizi addominali.
  4. Miglioramento della funzione sessuale (prestazioni, sensibilità e piacere): aumentare il tono muscolare nel pavimento pelvico migliora le sensazioni del sesso e gli orgasmi diventeranno più potenti.
  5. Trattare e prevenire l’incontinenza urinaria: questi esercizi rafforzano il pavimento pelvico per prevenire perdite e rafforzare gli addominali per aiutare ad alleviare la pressione sulla zona.
  6. Cura e previene il prolasso degli organi pelvici: forti addominali aiutano a sostenere gli organi pelvici e quindi a rilasciare la tensione nei legamenti che li sostengono. Puoi anche aiutare a correggere il prolasso degli organi pelvici a causa dell’effetto del vuoto. Gli esercizi Ipopressivi creano una pressione negativa nella cavità pelvica che aiuta gli organi a risalire e tornare alla loro posizione normale.
  7. Aiuta le donne sia prima che dopo il parto: aiuta con l’incontinenza urinaria e il prolasso degli organi pelvici, che sono problemi comuni associati alla pre e post gravidanza.
  8. Miglioramento della funzione respiratoria: aumenta la capacità respiratoria.
  9. Migliora la postura e l’equilibrio: gli esercizi attivano i muscoli posturali, che aiutano con postura ed equilibrio.
  10. Miglioramento delle prestazioni atletiche: come esercizio di respirazione migliora la forma cardiorespiratoria.

LINEE GUIDA:

  1. Sedetevi con la schiena dritta, ma rilassata.
  2. Prima inspirate espandendo la cassa toracica, quindi espirare rilasciando tutta l’aria.
  3. Quando non è rimasta aria all’interno, non inspirare. È necessario bloccare la respirazione in modo che l’aria non possa entrare o uscire. Se è la prima volta che lo fate può essere utile tapparsi il naso con le dita e serrare le labbra.
  4. Ora espandere nuovamente la cassa toracica “fingendo di riprendere fiato”. In realtà non inspirate. Sentirete gli organi sollevarsi nelle costole.
  5. Adesso mantenete questa posizione per quattro secondi … 1 … 2 … 3 … 4.
  6. Quindi inspirate e riposate.

Caufriez Metodo Ipopressivo

Come nasce?

Le tecniche ipopressive sono state ideate nei primi anni ’80 dal Dr. Marcel Caufriez con lo scopo di aiutare le donne a recuperare il tono addominale e pelvico dopo la gravidanza e il parto e prevenire così diverse disfunzioni.

Lo studio degli effetti negativi degli esercizi addominali tradizionali ha fatto emergere infatti l’esigenza di creare esercizi sicuri per il recupero del tono addominale e pelvico nella donna.

Gli studi scientifici

Le tecniche ipopressive si basano su diversi studi di istochimica, elettromiografia e anatomia funzionale e sono state oggetto di numerosi test clinici, soprattutto nel campo dell’urologia e della ginecologia.

Fin dall’inizio, l’obiettivo era sviluppare un approccio globale, efficace e sicuro per la salute del “core” e di eliminare i rischi di una eccessiva pressione addominale e pelvica causati dagli esercizi addominali tradizionali (come i crunch).

Si è riscontrato infatti che la pratica degli esercizi addominali e l’allenamento tradizionali dopo il parto provoca un aumento dell’incidenza delle disfunzioni addominali e pelviche: aumento della diastasi, dell’incontinenza e dei prolassi. E’ stato scientificamente provato che queste modalità di allenamento sono IPERpressive e aumentano la pressione intra-addominale.

Gli studi scientifici hanno fatto emergere la necessità di esercizi sicuri che permettessero alla donna di recuperare il tono addominale e pelvico senza rischi. Le ricerche svolte dal Dott. M.Caufriez hanno dato origine alla creazione degliesercizi ipopressivi.

Gli esercizi ipopressivi sono efficaci perchè sono stati pensati per ottenere il meglio dai muscoli addominali e pelvici. Questi muscoli infatti hanno una struttura diversa dagli altri muscoli e quindi vanno trattati in modo diverso.

Innanzitutto occorre considerare che l’addome è un luogo mobile che cambia continuamente di volume e che al suo interno non sono presenti ossa. I muscoli addominali hanno caratteristiche e funzioni che servono a proteggere gli organi interni e a garantire anche una certa mobilità ed elasticità.

I muscoli addominali sono quindi costituiti da fibre particolari, lente, e da tessuto connettivo. Per allenarli al meglio occorre considerare questa struttura particolare. Il lavoro deve essere orientato a stimolare la loro risposta autonoma e involontaria e la loro resistenza ai movimenti e alle pressioni.

Gli esercizi tradizionali comuni non garantiscono questi obiettivi. Gli esercizi ipopressivi invece sono stati studiati appositamente studiati con questi obiettivi.

Si tratta quindi di un metodo nuovo e rivoluzionario. Un metodo mirato e per questo efficace, immediato e sicuro.

Kegel Metodo Ipopressivo

Gli esercizi di Kegel (o esercizi del pavimento pelvico, o esercizi del perineo, o esercizi del muscolo pubo-coccigeo, o esercizi del muscolo pc) furono sviluppati da un ginecologo americano intorno al 1950, il dottor Arnold Kegel, che fece un’interessante scoperta: notò che diversi disturbi, come la difficoltà a provare l’orgasmo o l’incontinenza erano spesso collegati a una scarsa tonicità dei muscoli pelvici. Li usò anche per aiutare le donne a rafforzare la vagina dopo il parto.

Il ginecologo Kegel mise quindi a punto una serie di esercizi per la contrazione dei muscoli della zona pelvica, che tutt’ora sono utilizzati in medicina e in riabilitazione. In seguito si scoprì come gli esercizi di Kegel fossero utili anche per gli uomini che volevano migliorare la propria vita sessuale attraverso l’allenamento e la tonificazione dei muscoli del pavimento pelvico.

In realtà gli esercizi di Kegel non sono davvero del “dottor Kegel” perché lui a sua volta li trasse dalle antiche tradizioni che si rivolgono al benessere e all’armonia del corpo come la danza del ventre, lo yoga, i balli caraibici, lo hula delle polinesiane, le danze tribali africane e sudamericane, come scoprirai più avanti leggendo la storia di questi esercizi.

I cosiddetti esercizi di Kegel sono contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico. Completamente “discreti”, possono essere eseguiti ovunque, ed in ogni momento del giorno: si tratta infatti di contrazioni invisibili. E’ importante però eseguire bene le contrazioni Kegel, con le relative pause di rilassamento tra una contrazione e l’altra.

Un eccesso di questi esercizi, oppure un’esecuzione non corretta, può infatti provocare la “contrazione di Kegel” che causa irrigidimento e determina dolore durante i rapporti sessuali.

Oggi purtroppo gli esercizi di Kegel vengono descritti sommariamente e le persone li eseguono in modo scorretto, andando incontro a svariate controindicazioni. In questo articolo ti spiegherò quando ti sono utili e come evitare i pericoli.

I muscoli su cui agiscono gli esercizi di Kegel sono quelli del pavimento pelvico, che vanno dal pube al coccige e circondano l’apertura dell’uretra, del retto e, nella donna, della vagina. Parte di questi muscoli, nel sesso femminile, sono anche detti “perivaginali” perché avvolgono il canale vaginale.

Intrecciandosi gli uni agli altri, i muscoli del pavimento pelvico formano un vero e proprio “pavimento”, però con una forma concava. Puoi sentire questi muscoli quando sali in bicicletta: è la parte del bacino che appoggi sulla sella.

La muscolatura del pavimento pelvico è direttamente collegata a organi importantissimi: la vescica, il retto, l’utero, la vagina, il pene, la prostata.

Se la muscolatura pelvica è in cattive condizioni, influisce sul benessere di questi organi e del basso ventre. Ecco perché il pavimento pelvico ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda la salute, la sessualità ma anche l’estetica, contribuendo a mantenere “la pancia piatta”.

Il perineo, questa parte del corpo, così importante per la salute, è però spesso ignorata. Pochi sanno cos’è il pavimento pelvico. Per la maggior parte delle persone la pelvi è solamente una parte del corpo che ha a che fare con i glutei, i fianchi, il pube e i genitali esterni. Le notizie su questa parte del corpo scarseggiano. Abbiamo poca familiarità anche con i suoi termini. A scuola non ci viene insegnato quasi niente a proposito e chi studia il corpo umano all’università non riceve molte più informazioni. Una dimostrazione è il fatto che nei libri di anatomia si trovano poche notizie a riguardo. Nell’ambito della ginecologia l’area pelvica viene spesso considerata come qualcosa di secondario e poco rilevante. Perfino chi si occupa di attività motoria considera la ginnastica pelvica come una novità, una moda, o un aspetto marginale di programmi rivolti ai glutei o agli addominali.

La pelvi, per la maggior parte delle persone, è quindi una zona sconosciuta.

Questa parte del corpo però influisce notevolmente sul benessere, soprattutto ginecologico e sessuale: purtroppo uomini e donne spesso soffrono inutilmente di tanti disturbi e di una vita sessuale poco soddisfacente solo perché non la conoscono. Non sanno cosa la rende così importante.

E non sanno che esistono esercizi specifici per mantenerla forte e sana. Con grande beneficio per la salute in generale.

Gli esercizi di Kegel come prevenzione:

1° stadio, un disagio che inizia

Tessuti un po’ troppo rilassati. Soprattutto a livello vaginale. È la lassità pelvica, cioè la perdita di tono muscolare. In questo primo stadio la donna percepisce la vagina come più aperta. È il primo avviso che qualcosa non è come dovrebbe essere. L’atonia pelvica è particolarmente evidente durante il rapporto sessuale: a causa del rilassamento delle pareti vaginali, la donna non “sente” a sufficienza il pene del partner durante la penetrazione. Questo primo livello di debolezza pelvica nella maggior parte dei casi è dovuto al parto. Compare però anche nelle donne che per molto tempo hanno sollevato pesi eccessivi. Oppure in chi soffre di attacchi di tosse cronica. O semplicemente se la muscolatura pelvica è di per sé poco tonica per debolezza congenita.

2° stadio, il problema si avverte più spesso

Nello stadio successivo il bacino viene avvertito più pesante, con il senso di “qualcosa” che grava verso il basso. In alcune situazioni particolari si fa ancora più evidente, ed è quando il peso del corpo sollecita maggiormente la pelvi: per esempio quando si prende in braccio un bambino, o si sta in piedi a lungo, o si salgono le scale, o si cammina in salita. Può succedere anche quando ci si stanca molto. Sono tutte condizioni in cui la pesantezza pelvica può accentuarsi. Spesso si avverte una sensazione di pressione in direzione della vagina. Per alcune donne il periodo più critico si presenta pochi giorni prima o all’inizio del flusso mestruale: la congestione pelvica e il gonfiore accentuano infatti il disturbo. Il senso di compressione e pesantezza possono aumentare anche con la menopausa: in questa fase i tessuti indeboliti si allentano ulteriormente per la diminuita produzione di estrogeni.

3° stadio, il disturbo è evidente

Nell’ultimo stadio si avverte la sensazione di “qualcosa” nella vagina. È lo stadio più grave: l’utero, dalla sua posizione naturale, discende verso il basso. Per arrivare a questa situazione sono occorsi tanti anni, durante i quali non si è mai intervenuti. Spesso sarebbe bastata la ginnastica intima, fatta per tempo, per non giungere a tali condizioni.

In quest’ultimo caso, purtroppo, può essere necessario l’intervento chirurgico. L’abbinamento con la ginnastica pelvica è però fondamentale: permette di ristabilirsi più facilmente ed evitare complicazioni future.

Muscoli pelvici deboli: perché è dannoso per gli uomini?

  1. Difficoltà nella potenza sessuale e nell’erezione
  2. Problemi di eiaculazione precoce
  3. Produzione alterata degli spermatozoi a causa dell’alterata circolazione sanguigna: aumentando la temperatura nel testicolo e quindi non è assicurato il “raffreddamento” necessario per la produzione degli spermatozoi
  4. Durante l’eiaculazione la fuoriuscita dello sperma perde d’intensità e esce gocciolando e non con un getto intenso
  5. Problemi alla prostata, quali prostatite e ipertrofia prostatica. La prostata è una ghiandola di scarsa irrorazione ematica dato che è incastrata tra la vescica e la muscolatura perineale e quindi costituisce un ambiente favorevole per l’insediamento di agenti patogeni.
  6. Perdita involontaria di urine in caso di tosse, starnuto, riso, corsa, saltelli a causa dell’aumento improvviso della pressione addominale
  7. Gocciolamento post-minzionale: dopo aver urinato, si nota la fuoriuscita di alcune gocce di urina
  8. Difficoltà nell’eliminare le ultime gocce di urina, dove è richiesto uno sforzo.
  9. Durante la minzione diminuisce l’intensità del flusso delle urine
  10. Prolasso uro-genitale come: cistocele, rettocele, varicocele. Qualora i muscoli atti a chiudere la pelvi in basso per via dell’indebolimento tendano all’abbassamento possono comportare la ptosi degli organi sostenuti.
  11. Difficile controllo delle feci e delle flatulenze, a causa della debolezza dello sfintere.

Pavimento pelvico (perineo) debole: le cause

Ecco ora i più importanti fattori di rischio della debolezza del pavimento pelvico (perineo). E’ utile conoscerli, per mantenere la muscolatura pelvica in buono stato.

  1. Stare seduti troppo a lungo, soprattutto con la schiena piegata in avanti
  2. Palestra eccessiva: se per diverse ore alla settimana si praticano body building, ginnastica aerobica, corsa si potrebbero danneggiare seriamente la muscolatura del pavimento pelvico senza accorgersene. Continuando costantemente tali esercizi si possono subire lesioni che causano svariati disturbi. Spesso le persone sono colpite da incontinenza provocata per l’appunto dalla ginnastica aerobica o dalla corsa
  3. Postura scorretta
  4. Sforzare in modo eccesivo i muscoli addominali durante la defecazione e minzione: se ogni giorno si preme fortemente e a lungo per riuscire ad evacuare alla fine si danneggia la muscolatura del pavimento pelvico
  5. Tosse o starnuti frequenti e continui, oppure risate fragorose: attraverso la scossa causata nella pelvi viene esercitato un carico sui legamenti di sostegno degli organi pelvici e sui muscoli del pavimento pelvico. Quindi la tosse, lo starnuto e la risata fragorosa provocano una rapida e contemporanea tensione del diaframma e del muscolo addominale e, come conseguenza, un forte aumento della pressione intra-addominale. Se i muscoli del pavimento pelvico sono forti e funzionano correttamente sono invece in grado di contrastare l’aumento di pressione che si crea nella cavità addominale
  6. Obesità: le persone in sovrappeso di oltre 10 kg hanno un sovraccarico sugli organi addominali. Le viscere più pesanti esercitano maggior pressione sul pavimento pelvico
  7. Lavori faticosi, per esempio quelli che richiedono una forza elevata come sollevare pesi. Sopportando a lungo grandi pesi o alzandoli si è costretti a far funzionare continuamente la muscolatura addominale aumentando continuamente la pressione addominale e caricando negativamente il pavimento pelvico (perineo)
  8. Stress frequente e duraturo: la muscolatura del pavimento pelvico diventa più tesa, le vene si restringono e di conseguenza si riduce il nutrimento dei muscoli e organi
  9. Fumo: la nicotina è un potente vasocostrittore quindi anche nel pavimento pelvico ha questo effetto con il conseguente indebolimento dell’irrorazione sanguigna e il peggioramento della struttura muscolare pelvica
  10. Tessuto connettivo poco elastico, a causa di debolezza congenita, età o ormonali. L’indebolimento dei tessuti connettivi aumenta il rischio di lesioni pelviche, i legamenti di sostegno diventano meno resistenti perciò richiedono una protezione più attenta
  11. Infiammazioni frequenti del basso ventre, per esempio una cistite, prostatite (infiammazione della prostata) riducono il tono dei tessuti colpiti
  12. Chirurgia dell’area pelvica che possono determinare una lesione muscolare o neurologica che causano incontinenza urinaria o disfunzione erettile
  13. Insufficienza della circolazione sanguigna, per esempio a causa di poco moto o di un lavoro sedentario
  14. Alcuni farmaci, per esempio tranquillanti e sonniferi, antidepressivi, diuretici, antiipertensivi, vasodilatatori, rilassanti muscolari possono provocare incontinenza.

La storia degli esercizi di Kegel e della Ginnastica Intima

La ginnastica pelvica è “nuova” solo per noi occidentali. Ma in molte altre parti del mondo non lo è. La stimolazione pelvica in diverse culture è una pratica antica. Esiste da migliaia di anni e la storia lo dimostra. Questa particolare forma di allenamento dei muscoli del bacino è infatti diffusa in numerosi paesi: in India, in Cina, in Africa e nel mondo arabo, per citarne solo alcuni. Millenni di pratica: la tradizione orientale. Se in Occidente apprendere la contrazione dei muscoli pelvici sembra un fatto nuovo e a volte strano, in Oriente esiste una tradizione consolidata nell’insegnamento di queste particolari tecniche. Il controllo dei muscoli pelvici non è istintivo, quindi le donne imparano come fare. Presso i popoli orientali lo sviluppo della muscolatura pelvica ha spesso avuto un riferimento alla sessualità. Questa pratica antica la ritroviamo tramandata anche nei testi sacri, per esempio nell’indiano Kāma Sūtra: un buon controllo della muscolatura intorno alla zona genitale permette di contrarre le pareti della vagina attorno al pene durante il rapporto sessuale, aumentando la stimolazione e di conseguenza il piacere. In Tailandia, per esempio, l’allenamento dei muscoli pelvici fa parte degli insegnamenti che vengono dati alle giovani spose. Riporto una notizia curiosa che ha lo scopo di far comprendere le potenzialità della muscolatura pelvica. Se vai in Tailandia potresti avere l’occasione di assistere a un life-show in cui, tra l’incredulo e il divertito, vedresti donne che aspirano con la vagina delle palline per poi espellerle con grande forza a più metri di distanza. Riporto questo dato, di discutibile gusto, per un motivo: ogni donna deve sapere che la sua muscolatura pelvica può diventare molto potente. Lo sviluppo di questa tonicità può offrire salute e benessere dell’area genitale e degli organi del bacino. E un piacere sessuale molto più intenso.

I balli caraibici, lo hula delle polinesiane, le danze tribali africane e sudamericane. E la ben nota danza del ventre. Cos’hanno in comune queste danze etniche?

Il ritmico movimento del bacino.

Lo scuotono, lo ondeggiano, lo fanno vibrare. E vanno ad agire sulla muscolatura pelvica.

In particolare la danza del ventre associa una serie di movimenti ritmici e veloci che stimolano i gruppi muscolari del bacino. Il suo significato non è solo – come molti credono – quello di una tipica danza da harem, in cui la donna seduce l’uomo. Questa danza in realtà crea una stimolazione nell’area genitale. È importante però fare una precisazione sulla danza del ventre, come su molte danze etniche. Queste tecniche, oggi molto in voga, non sono la via più sicura per stimolare la muscolatura pelvica. Soprattutto per la donna occidentale. I movimenti possono infatti causare scompensi, perché richiedono una flessibilità vertebrale che spesso manca. Lombalgie e alterazioni del bacino sono un pericolo sempre in agguato per chi pratica queste danze con poca preparazione fisica. L’eccessivo irrigidimento della muscolatura pelvica, sovra stimolata rispetto alle proprie capacità, può causare disturbi di vario genere.

Lo yoga: speciali tecniche pelviche

Il controllo e la stimolazione dei muscoli interni del bacino è presente anche in diverse pratiche yoga. Con le tecniche definite “bandha” – che significa stringere – vengono attuate delle contrazioni interne. Lo scopo è di massaggiare gli organi, di rimuovere la stasi pelvica e di stimolare la rete di innervazione, migliorando la funzionalità fisica e liberando il flusso energetico.

Gli studi del dottor Kegel

Solo di recente il mondo occidentale si è interessato alla muscolatura pelvica e ha colto nel suo potenziamento un interessante aspetto terapeutico. Il merito è in gran parte del dottor Arnold Kegel, ginecologo americano, di cui ti ho parlato in questo articolo.

Il dottor Kegel, interessandosi alla muscolatura pelvica, fu quindi il primo in occidente a intuire la validità terapeutica di una ginnastica specifica per la pelvi. Ancora oggi i suoi esercizi sono utilizzati da alcuni ginecologi, urologi e sessuologi per aiutare le donne nella cura delle patologie genito-urinarie e per migliorare la capacità di raggiungere l’orgasmo.

Gli esercizi per la muscolatura pelvica hanno così acquisito un carattere più scientifico, anche se tuttora sono poco diffusi e scarsamente utilizzati dalla medicina ufficiale.

Esercizi di Kegel o di Ginnastica Intima:

come allenare il pavimento pelvico

L’essere ‘allenati o sportivi’ nella zona perineale è determinato dall’allenamento dei muscoli intimi. Prima s’inizia e più si evitano le inconvenienze future. La pelvi è una struttura complessa e armoniosa. Quando riattiviamo le sue funzioni, spaziamo dall’ambito ginecologico, a quello urologico, a quello proctologico. Fino ad arrivare a tutte le sindromi muscolo-tensive che creano dolore pelvico. Inoltre spesso migliorano i problemi psicologici che inibiscono questa importante parte del corpo.

Benefici per la donna:

  1. Un addome più piatto e tonico e una sensazione di “leggerezza pelvica”
  2. Un riequilibrio del ciclo femminile: miglioramento di disturbi quali la sindrome premestruale e i dolori mestruali
  3. Una vita sessuale più piacevole e appagante: maggiore sensibilità vaginale, orgasmi più intensi, migliore percezione del proprio corpo.
  4. Una menopausa più serena, con la diminuzione dei problemi e degli inestetismi quali la perdita del tono e della sensibilità vaginale, l’addome cascante
  5. Una gravidanza più facile, un travaglio meno doloroso e una migliore ripresa dopo il parto
  6. Un supporto in caso di infertilità
  7. Una prevenzione e un aiuto per situazioni particolari quali l’incontinenza urinaria, il prolasso dell’utero e della vescica, problemi spesso tenuti nascosti ma più frequenti di quanto si pensi
  8. Una nuova percezione della propria femminilità, un “sentirsi donna” entrando in contatto con parti intime spesso negate o dimenticate.

Benefici degli esercizi di Kegel e della Ginnastica Intima per gli uomini:

  1. Una migliore circolazione del flusso sanguigno nel pene e nei testicoli
  2. Un miglior controllo sull’eiaculazione e di conseguenza diretta migliorare il problema dell’eiaculazione precoce
  3. Un potenziamento delle erezioni, rendendole più durature e forti e con la stessa intensità per tutto il rapporto
  4. Orgasmi più appaganti
  5. L’aumento del volume e della forza dell’eiaculazione
  6. Una prostata sana e protetta dalle malattie.
  7. Un aumento indiretto della misura del pene: maggiore è il flusso sanguino e migliori sono le erezioni sia in termini di dimensioni che di rigidezza.
  8. Un addome più piatto e tonico e una sensazione di “forza pelvica”.
  9. Una prevenzione e un aiuto per situazioni particolari quali l’incontinenza urinaria o lo sgocciolamento (cioè quando ci sono perdite più o meno consistenti dopo l’urinazione).
  10. Una nuova percezione della propria mascolinità, un “sentirsi uomo” in connessione con la propria forza del corpo e dei muscoli pelvici.

In conclusione:

  • La ginnastica intima fa bene alle donne di ogni età
  • La ginnastica pelvica fa bene a tutte, a qualsiasi età
  • Le giovani donne: prima si impara meglio è

La ginnastica pelvica è utile anche per le giovanissime, bambine o adolescenti. Questi esercizi, adeguati in alcune modalità, aiutano le giovani donne a esercitare questa importante parte del corpo femminile e ad acquisirne consapevolezza.

Le bambine: spesso la debolezza pelvica inizia ora. La debolezza pelvica ha spesso origini lontane, nell’infanzia, quando i bambini apprendono il controllo degli sfinteri.

Se la piccola impara a controllare gli stimoli fisiologici con difficoltà, utilizzerà i muscoli addominali e quelli interni delle cosce al posto dei muscoli pelvici. Come conseguenza non viene sviluppata la forza di contrazione pelvica e una buona capacità di controllo. Persino in età adulta. Solo un esercizio specifico può correggere questa condizione.

Diverse donne affette da incontinenza urinaria hanno manifestato i primi sintomi fin dall’infanzia, con la difficoltà ad apprendere il controllo dello stimolo urinario, o con l’enuresi notturna, cioè una perdita incontrollata di urina durante il sonno. Se questi disturbi possono avere un’origine psicologica, sono però spesso anche collegati a una ridotta capacità di utilizzo dei muscoli pelvici. Nonostante queste difficoltà con l’età scompaiano, la debolezza muscolare pelvica può continuare a persistere e creare problemi nell’età adulta.

Imparare il controllo dei muscoli pelvici è perciò vantaggioso per le bambine, che soffrano di enuresi notturna o meno. È quindi molto utile insegnare la ginnastica pelvica alle giovanissime, non appena sono abbastanza grandi per eseguirla correttamente.

Le adolescenti: un corpo da conoscere. La ginnastica pelvica aiuta le ragazze a conoscere il proprio corpo, a sentirlo e saperlo vivere, specie nelle parti intime, spesso negate. Gli esercizi pelvici aiutano le giovani donne anche a vivere una sessualità positiva. Le tecniche di Gymintima, per esempio, sono particolarmente utili per le ragazze alle prime esperienze sessuali. Le giovanissime, infatti, spesso non riescono a raggiungere l’orgasmo per la ridotta capacità di ascoltare le sensazioni vaginali. Una migliore padronanza del controllo muscolare è quindi un aiuto.

Le donne mature: per sentirsi femminili sempre

La ginnastica pelvica, soprattutto il metodo Gymintima, è particolarmente utile quando gli anni aumentano. Applicando le sue tecniche regolarmente si possono controllare i disturbi legati alla menopausa, si può evitare l’incontinenza urinaria, ridurre il mal di schiena, l’osteoporosi e la secchezza vaginale.

Inoltre si migliora la percezione psichica della propria femminilità.

I disturbi causati dalla debolezza pelvica oltre ai disagi fisici causano infatti anche notevoli disagi psichici. Perché si accompagnano a situazioni imbarazzanti.

(Font: Fiosioterapiadonna, ptstudiodonna, ginnasticaintima)

Non è facile avere un ventre piatto, e non tutti hanno il fisico da ventre piatto, ma sicuramente possiamo in qualche modo aiutarci ad avere sia esteticamente che muscolarmente un addome sano.

Conosciuto anche come fitness a bassa pressione, questo articolo ha lo scopo di capire la ginnastica ipopressiva cos’è e a cosa serve. Gli esercizi ipopressivi mirano ad aumentare il tono di riposo degli addominali profondi e del pavimento pelvico stimolando un’azione riflessiva di questi muscoli.

La ginnastica ipopressiva può essere utilizzata per porre rimedio a una serie di problematiche.

La fisioterapia la utilizza per riabilitare efficacemente i muscoli del pavimento addominale e pelvico, in modo da poter riguadagnare la forza e perdere il peso extra dalla pancia e dalla vita.

Il metodo ipopressivo, è un metodo molto efficace ed è utilizzato dai nostri fisioterapisti per la riabilitazione postnatale.

Può essere utilizzato per Il trattamento o la prevenzione di:

  • Incontinenza urinaria.
  • Prolasso d’organo.
  • Ernie.
  • Riabilitazione del nucleo e del pavimento pelvico dopo il parto.
  • Postura corretta.
  • Diminuzione della congestione pelvica.
  • Migliorare la funzione sessuale.
  • Tonificare la parete addominale e ridurre le dimensioni della vita.

L’esercizio ipopressivo, noto anche come ginnastica addominale ipopressiva, è una tecnica relativamente recente utilizzata per aiutare nell’esercizio del pavimento pelvico e tonificare l’addome.

Quando esegui un esercizio ipopressivo, stai attivando molto intensamente una parte sostanziale dei tuoi muscoli posturali. Anche l’apnea, trattenere il respiro per alcuni secondi, aiuta effettivamente ad aumentare il metabolismo e ha bruciare calorie. Utilizzati insieme agli esercizi di Kegels, quelli ipopressivi possono aiutare a creare piani di allenamento del pavimento pelvico a tutto tondo. Del resto gli esercizi del pavimento pelvico di Kegel, (la forma più popolare di allenamenti del pavimento pelvico) devono essere utilizzati insieme a una forma alternativa di esercizio, come appunto gli esercizi ipopressivi.

Gli esercizi ipopressivi sono un tipo di tecnica di allenamento pensato per attivare le fibre involontarie all’interno del pavimento pelvico. Durante questi esercizi funzionano anche i muscoli addominali che possiamo paragonare a una cintura o al reggiseno del tuo corpo (addominali obliqui e trasversali).

Si tratta di un esercizio di respirazione in cui si contraggono i muscoli addominali dopo aver espirato completamente. Questi esercizi di respirazione vengono combinati con un paio di posizioni specifiche che aiutano a contrarre i muscoli per migliorare i risultati. IN pratica dopo aver espirato completamente, devi essere in grado di sollevare gli organi nella cassa toracica, senza inspirare. A questo punto viene mantenuta la posizione per alcuni secondi prima di rilassarti nuovamente e respirare.

Alla fine degli anni ’70, la dott.ssa Marcel Caufriez si rese conto che gli esercizi addominali “tradizionali” stavano danneggiando il pavimento pelvico femminile. Anzi potevano accentuare i problemi di incontinenza urinaria, prolassi degli organi pelvici e distensione addominale. Caufriez decise di cercare un’alternativa agli esercizi addominali, una opzione meno aggressiva per gli organi intimi delle donne. Quindi, invece di usare gli esercizi “normali”, ha scoperto e ha sviluppato una nuova tecnica che ha chiamato il metodo ipopressivo Marcel Caufriez. (È una pratica abbastanza comune che oggi viene usato per diverse applicazioni in salute, prevenzione e sport.

Questi esercizi ipopressivi possono dare vari benefici senza dover trascorrere tutto il tempo libero in palestra.

Gli allenamenti addominali ipopressivi hanno molteplici benefici per la salute, tra cui:

  1. Riduzione del mal di schiena: questi esercizi addominali migliorano la postura della schiena contribuendo così a prevenire il mal di schiena.
  2. Riduzione del giro vita: gli esercizi ipopressivi riducono il diametro della vita e rafforzano l’addome senza danneggiare il pavimento pelvico.
  3. Prevenzione del disco e dell’ernia addominale: migliora il tono della zona pelvica senza sforzare il collo e la zona lombare, cosa che spesso accade usando i tradizionali esercizi addominali.
  4. Miglioramento della funzione sessuale (prestazioni, sensibilità e piacere): aumentare il tono muscolare nel pavimento pelvico migliora le sensazioni del sesso e gli orgasmi diventeranno più potenti.
  5. Trattare e prevenire l’incontinenza urinaria: questi esercizi rafforzano il pavimento pelvico per prevenire perdite e rafforzare gli addominali per aiutare ad alleviare la pressione sulla zona.
  6. Cura e previene il prolasso degli organi pelvici: forti addominali aiutano a sostenere gli organi pelvici e quindi a rilasciare la tensione nei legamenti che li sostengono. Puoi anche aiutare a correggere il prolasso degli organi pelvici a causa dell’effetto del vuoto. Gli esercizi Ipopressivi creano una pressione negativa nella cavità pelvica che aiuta gli organi a risalire e tornare alla loro posizione normale.
  7. Aiuta le donne sia prima che dopo il parto: aiuta con l’incontinenza urinaria e il prolasso degli organi pelvici, che sono problemi comuni associati alla pre e post gravidanza.
  8. Miglioramento della funzione respiratoria: aumenta la capacità respiratoria.
  9. Migliora la postura e l’equilibrio: gli esercizi attivano i muscoli posturali, che aiutano con postura ed equilibrio.
  10. Miglioramento delle prestazioni atletiche: come esercizio di respirazione migliora la forma cardiorespiratoria.

LINEE GUIDA:

  1. Sedetevi con la schiena dritta, ma rilassata.
  2. Prima inspirate espandendo la cassa toracica, quindi espirare rilasciando tutta l’aria.
  3. Quando non è rimasta aria all’interno, non inspirare. È necessario bloccare la respirazione in modo che l’aria non possa entrare o uscire. Se è la prima volta che lo fate può essere utile tapparsi il naso con le dita e serrare le labbra.
  4. Ora espandere nuovamente la cassa toracica “fingendo di riprendere fiato”. In realtà non inspirate. Sentirete gli organi sollevarsi nelle costole.
  5. Adesso mantenete questa posizione per quattro secondi … 1 … 2 … 3 … 4.
  6. Quindi inspirate e riposate.

Caufriez Metodo Ipopressivo

Come nasce?

Le tecniche ipopressive sono state ideate nei primi anni ’80 dal Dr. Marcel Caufriez con lo scopo di aiutare le donne a recuperare il tono addominale e pelvico dopo la gravidanza e il parto e prevenire così diverse disfunzioni.

Lo studio degli effetti negativi degli esercizi addominali tradizionali ha fatto emergere infatti l’esigenza di creare esercizi sicuri per il recupero del tono addominale e pelvico nella donna.

Gli studi scientifici

Le tecniche ipopressive si basano su diversi studi di istochimica, elettromiografia e anatomia funzionale e sono state oggetto di numerosi test clinici, soprattutto nel campo dell’urologia e della ginecologia.

Fin dall’inizio, l’obiettivo era sviluppare un approccio globale, efficace e sicuro per la salute del “core” e di eliminare i rischi di una eccessiva pressione addominale e pelvica causati dagli esercizi addominali tradizionali (come i crunch).

Si è riscontrato infatti che la pratica degli esercizi addominali e l’allenamento tradizionali dopo il parto provoca un aumento dell’incidenza delle disfunzioni addominali e pelviche: aumento della diastasi, dell’incontinenza e dei prolassi. E’ stato scientificamente provato che queste modalità di allenamento sono IPERpressive e aumentano la pressione intra-addominale.

Gli studi scientifici hanno fatto emergere la necessità di esercizi sicuri che permettessero alla donna di recuperare il tono addominale e pelvico senza rischi. Le ricerche svolte dal Dott. M.Caufriez hanno dato origine alla creazione degliesercizi ipopressivi.

Gli esercizi ipopressivi sono efficaci perchè sono stati pensati per ottenere il meglio dai muscoli addominali e pelvici. Questi muscoli infatti hanno una struttura diversa dagli altri muscoli e quindi vanno trattati in modo diverso.

Innanzitutto occorre considerare che l’addome è un luogo mobile che cambia continuamente di volume e che al suo interno non sono presenti ossa. I muscoli addominali hanno caratteristiche e funzioni che servono a proteggere gli organi interni e a garantire anche una certa mobilità ed elasticità.

I muscoli addominali sono quindi costituiti da fibre particolari, lente, e da tessuto connettivo. Per allenarli al meglio occorre considerare questa struttura particolare. Il lavoro deve essere orientato a stimolare la loro risposta autonoma e involontaria e la loro resistenza ai movimenti e alle pressioni.

Gli esercizi tradizionali comuni non garantiscono questi obiettivi. Gli esercizi ipopressivi invece sono stati studiati appositamente studiati con questi obiettivi.

Si tratta quindi di un metodo nuovo e rivoluzionario. Un metodo mirato e per questo efficace, immediato e sicuro.

Kegel Metodo Ipopressivo

Gli esercizi di Kegel (o esercizi del pavimento pelvico, o esercizi del perineo, o esercizi del muscolo pubo-coccigeo, o esercizi del muscolo pc) furono sviluppati da un ginecologo americano intorno al 1950, il dottor Arnold Kegel, che fece un’interessante scoperta: notò che diversi disturbi, come la difficoltà a provare l’orgasmo o l’incontinenza erano spesso collegati a una scarsa tonicità dei muscoli pelvici. Li usò anche per aiutare le donne a rafforzare la vagina dopo il parto.

Il ginecologo Kegel mise quindi a punto una serie di esercizi per la contrazione dei muscoli della zona pelvica, che tutt’ora sono utilizzati in medicina e in riabilitazione. In seguito si scoprì come gli esercizi di Kegel fossero utili anche per gli uomini che volevano migliorare la propria vita sessuale attraverso l’allenamento e la tonificazione dei muscoli del pavimento pelvico.

In realtà gli esercizi di Kegel non sono davvero del “dottor Kegel” perché lui a sua volta li trasse dalle antiche tradizioni che si rivolgono al benessere e all’armonia del corpo come la danza del ventre, lo yoga, i balli caraibici, lo hula delle polinesiane, le danze tribali africane e sudamericane, come scoprirai più avanti leggendo la storia di questi esercizi.

I cosiddetti esercizi di Kegel sono contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico. Completamente “discreti”, possono essere eseguiti ovunque, ed in ogni momento del giorno: si tratta infatti di contrazioni invisibili. E’ importante però eseguire bene le contrazioni Kegel, con le relative pause di rilassamento tra una contrazione e l’altra.

Un eccesso di questi esercizi, oppure un’esecuzione non corretta, può infatti provocare la “contrazione di Kegel” che causa irrigidimento e determina dolore durante i rapporti sessuali.

Oggi purtroppo gli esercizi di Kegel vengono descritti sommariamente e le persone li eseguono in modo scorretto, andando incontro a svariate controindicazioni. In questo articolo ti spiegherò quando ti sono utili e come evitare i pericoli.

I muscoli su cui agiscono gli esercizi di Kegel sono quelli del pavimento pelvico, che vanno dal pube al coccige e circondano l’apertura dell’uretra, del retto e, nella donna, della vagina. Parte di questi muscoli, nel sesso femminile, sono anche detti “perivaginali” perché avvolgono il canale vaginale.

Intrecciandosi gli uni agli altri, i muscoli del pavimento pelvico formano un vero e proprio “pavimento”, però con una forma concava. Puoi sentire questi muscoli quando sali in bicicletta: è la parte del bacino che appoggi sulla sella.

La muscolatura del pavimento pelvico è direttamente collegata a organi importantissimi: la vescica, il retto, l’utero, la vagina, il pene, la prostata.

Se la muscolatura pelvica è in cattive condizioni, influisce sul benessere di questi organi e del basso ventre. Ecco perché il pavimento pelvico ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda la salute, la sessualità ma anche l’estetica, contribuendo a mantenere “la pancia piatta”.

Il perineo, questa parte del corpo, così importante per la salute, è però spesso ignorata. Pochi sanno cos’è il pavimento pelvico. Per la maggior parte delle persone la pelvi è solamente una parte del corpo che ha a che fare con i glutei, i fianchi, il pube e i genitali esterni. Le notizie su questa parte del corpo scarseggiano. Abbiamo poca familiarità anche con i suoi termini. A scuola non ci viene insegnato quasi niente a proposito e chi studia il corpo umano all’università non riceve molte più informazioni. Una dimostrazione è il fatto che nei libri di anatomia si trovano poche notizie a riguardo. Nell’ambito della ginecologia l’area pelvica viene spesso considerata come qualcosa di secondario e poco rilevante. Perfino chi si occupa di attività motoria considera la ginnastica pelvica come una novità, una moda, o un aspetto marginale di programmi rivolti ai glutei o agli addominali.

La pelvi, per la maggior parte delle persone, è quindi una zona sconosciuta.

Questa parte del corpo però influisce notevolmente sul benessere, soprattutto ginecologico e sessuale: purtroppo uomini e donne spesso soffrono inutilmente di tanti disturbi e di una vita sessuale poco soddisfacente solo perché non la conoscono. Non sanno cosa la rende così importante.

E non sanno che esistono esercizi specifici per mantenerla forte e sana. Con grande beneficio per la salute in generale.

Gli esercizi di Kegel come prevenzione:

1° stadio, un disagio che inizia

Tessuti un po’ troppo rilassati. Soprattutto a livello vaginale. È la lassità pelvica, cioè la perdita di tono muscolare. In questo primo stadio la donna percepisce la vagina come più aperta. È il primo avviso che qualcosa non è come dovrebbe essere. L’atonia pelvica è particolarmente evidente durante il rapporto sessuale: a causa del rilassamento delle pareti vaginali, la donna non “sente” a sufficienza il pene del partner durante la penetrazione. Questo primo livello di debolezza pelvica nella maggior parte dei casi è dovuto al parto. Compare però anche nelle donne che per molto tempo hanno sollevato pesi eccessivi. Oppure in chi soffre di attacchi di tosse cronica. O semplicemente se la muscolatura pelvica è di per sé poco tonica per debolezza congenita.

2° stadio, il problema si avverte più spesso

Nello stadio successivo il bacino viene avvertito più pesante, con il senso di “qualcosa” che grava verso il basso. In alcune situazioni particolari si fa ancora più evidente, ed è quando il peso del corpo sollecita maggiormente la pelvi: per esempio quando si prende in braccio un bambino, o si sta in piedi a lungo, o si salgono le scale, o si cammina in salita. Può succedere anche quando ci si stanca molto. Sono tutte condizioni in cui la pesantezza pelvica può accentuarsi. Spesso si avverte una sensazione di pressione in direzione della vagina. Per alcune donne il periodo più critico si presenta pochi giorni prima o all’inizio del flusso mestruale: la congestione pelvica e il gonfiore accentuano infatti il disturbo. Il senso di compressione e pesantezza possono aumentare anche con la menopausa: in questa fase i tessuti indeboliti si allentano ulteriormente per la diminuita produzione di estrogeni.

3° stadio, il disturbo è evidente

Nell’ultimo stadio si avverte la sensazione di “qualcosa” nella vagina. È lo stadio più grave: l’utero, dalla sua posizione naturale, discende verso il basso. Per arrivare a questa situazione sono occorsi tanti anni, durante i quali non si è mai intervenuti. Spesso sarebbe bastata la ginnastica intima, fatta per tempo, per non giungere a tali condizioni.

In quest’ultimo caso, purtroppo, può essere necessario l’intervento chirurgico. L’abbinamento con la ginnastica pelvica è però fondamentale: permette di ristabilirsi più facilmente ed evitare complicazioni future.

Muscoli pelvici deboli: perché è dannoso per gli uomini?

  1. Difficoltà nella potenza sessuale e nell’erezione
  2. Problemi di eiaculazione precoce
  3. Produzione alterata degli spermatozoi a causa dell’alterata circolazione sanguigna: aumentando la temperatura nel testicolo e quindi non è assicurato il “raffreddamento” necessario per la produzione degli spermatozoi
  4. Durante l’eiaculazione la fuoriuscita dello sperma perde d’intensità e esce gocciolando e non con un getto intenso
  5. Problemi alla prostata, quali prostatite e ipertrofia prostatica. La prostata è una ghiandola di scarsa irrorazione ematica dato che è incastrata tra la vescica e la muscolatura perineale e quindi costituisce un ambiente favorevole per l’insediamento di agenti patogeni.
  6. Perdita involontaria di urine in caso di tosse, starnuto, riso, corsa, saltelli a causa dell’aumento improvviso della pressione addominale
  7. Gocciolamento post-minzionale: dopo aver urinato, si nota la fuoriuscita di alcune gocce di urina
  8. Difficoltà nell’eliminare le ultime gocce di urina, dove è richiesto uno sforzo.
  9. Durante la minzione diminuisce l’intensità del flusso delle urine
  10. Prolasso uro-genitale come: cistocele, rettocele, varicocele. Qualora i muscoli atti a chiudere la pelvi in basso per via dell’indebolimento tendano all’abbassamento possono comportare la ptosi degli organi sostenuti.
  11. Difficile controllo delle feci e delle flatulenze, a causa della debolezza dello sfintere.

Pavimento pelvico (perineo) debole: le cause

Ecco ora i più importanti fattori di rischio della debolezza del pavimento pelvico (perineo). E’ utile conoscerli, per mantenere la muscolatura pelvica in buono stato.

  1. Stare seduti troppo a lungo, soprattutto con la schiena piegata in avanti
  2. Palestra eccessiva: se per diverse ore alla settimana si praticano body building, ginnastica aerobica, corsa si potrebbero danneggiare seriamente la muscolatura del pavimento pelvico senza accorgersene. Continuando costantemente tali esercizi si possono subire lesioni che causano svariati disturbi. Spesso le persone sono colpite da incontinenza provocata per l’appunto dalla ginnastica aerobica o dalla corsa
  3. Postura scorretta
  4. Sforzare in modo eccesivo i muscoli addominali durante la defecazione e minzione: se ogni giorno si preme fortemente e a lungo per riuscire ad evacuare alla fine si danneggia la muscolatura del pavimento pelvico
  5. Tosse o starnuti frequenti e continui, oppure risate fragorose: attraverso la scossa causata nella pelvi viene esercitato un carico sui legamenti di sostegno degli organi pelvici e sui muscoli del pavimento pelvico. Quindi la tosse, lo starnuto e la risata fragorosa provocano una rapida e contemporanea tensione del diaframma e del muscolo addominale e, come conseguenza, un forte aumento della pressione intra-addominale. Se i muscoli del pavimento pelvico sono forti e funzionano correttamente sono invece in grado di contrastare l’aumento di pressione che si crea nella cavità addominale
  6. Obesità: le persone in sovrappeso di oltre 10 kg hanno un sovraccarico sugli organi addominali. Le viscere più pesanti esercitano maggior pressione sul pavimento pelvico
  7. Lavori faticosi, per esempio quelli che richiedono una forza elevata come sollevare pesi. Sopportando a lungo grandi pesi o alzandoli si è costretti a far funzionare continuamente la muscolatura addominale aumentando continuamente la pressione addominale e caricando negativamente il pavimento pelvico (perineo)
  8. Stress frequente e duraturo: la muscolatura del pavimento pelvico diventa più tesa, le vene si restringono e di conseguenza si riduce il nutrimento dei muscoli e organi
  9. Fumo: la nicotina è un potente vasocostrittore quindi anche nel pavimento pelvico ha questo effetto con il conseguente indebolimento dell’irrorazione sanguigna e il peggioramento della struttura muscolare pelvica
  10. Tessuto connettivo poco elastico, a causa di debolezza congenita, età o ormonali. L’indebolimento dei tessuti connettivi aumenta il rischio di lesioni pelviche, i legamenti di sostegno diventano meno resistenti perciò richiedono una protezione più attenta
  11. Infiammazioni frequenti del basso ventre, per esempio una cistite, prostatite (infiammazione della prostata) riducono il tono dei tessuti colpiti
  12. Chirurgia dell’area pelvica che possono determinare una lesione muscolare o neurologica che causano incontinenza urinaria o disfunzione erettile
  13. Insufficienza della circolazione sanguigna, per esempio a causa di poco moto o di un lavoro sedentario
  14. Alcuni farmaci, per esempio tranquillanti e sonniferi, antidepressivi, diuretici, antiipertensivi, vasodilatatori, rilassanti muscolari possono provocare incontinenza.

La storia degli esercizi di Kegel e della Ginnastica Intima

La ginnastica pelvica è “nuova” solo per noi occidentali. Ma in molte altre parti del mondo non lo è. La stimolazione pelvica in diverse culture è una pratica antica. Esiste da migliaia di anni e la storia lo dimostra. Questa particolare forma di allenamento dei muscoli del bacino è infatti diffusa in numerosi paesi: in India, in Cina, in Africa e nel mondo arabo, per citarne solo alcuni. Millenni di pratica: la tradizione orientale. Se in Occidente apprendere la contrazione dei muscoli pelvici sembra un fatto nuovo e a volte strano, in Oriente esiste una tradizione consolidata nell’insegnamento di queste particolari tecniche. Il controllo dei muscoli pelvici non è istintivo, quindi le donne imparano come fare. Presso i popoli orientali lo sviluppo della muscolatura pelvica ha spesso avuto un riferimento alla sessualità. Questa pratica antica la ritroviamo tramandata anche nei testi sacri, per esempio nell’indiano Kāma Sūtra: un buon controllo della muscolatura intorno alla zona genitale permette di contrarre le pareti della vagina attorno al pene durante il rapporto sessuale, aumentando la stimolazione e di conseguenza il piacere. In Tailandia, per esempio, l’allenamento dei muscoli pelvici fa parte degli insegnamenti che vengono dati alle giovani spose. Riporto una notizia curiosa che ha lo scopo di far comprendere le potenzialità della muscolatura pelvica. Se vai in Tailandia potresti avere l’occasione di assistere a un life-show in cui, tra l’incredulo e il divertito, vedresti donne che aspirano con la vagina delle palline per poi espellerle con grande forza a più metri di distanza. Riporto questo dato, di discutibile gusto, per un motivo: ogni donna deve sapere che la sua muscolatura pelvica può diventare molto potente. Lo sviluppo di questa tonicità può offrire salute e benessere dell’area genitale e degli organi del bacino. E un piacere sessuale molto più intenso.

I balli caraibici, lo hula delle polinesiane, le danze tribali africane e sudamericane. E la ben nota danza del ventre. Cos’hanno in comune queste danze etniche?

Il ritmico movimento del bacino.

Lo scuotono, lo ondeggiano, lo fanno vibrare. E vanno ad agire sulla muscolatura pelvica.

In particolare la danza del ventre associa una serie di movimenti ritmici e veloci che stimolano i gruppi muscolari del bacino. Il suo significato non è solo – come molti credono – quello di una tipica danza da harem, in cui la donna seduce l’uomo. Questa danza in realtà crea una stimolazione nell’area genitale. È importante però fare una precisazione sulla danza del ventre, come su molte danze etniche. Queste tecniche, oggi molto in voga, non sono la via più sicura per stimolare la muscolatura pelvica. Soprattutto per la donna occidentale. I movimenti possono infatti causare scompensi, perché richiedono una flessibilità vertebrale che spesso manca. Lombalgie e alterazioni del bacino sono un pericolo sempre in agguato per chi pratica queste danze con poca preparazione fisica. L’eccessivo irrigidimento della muscolatura pelvica, sovra stimolata rispetto alle proprie capacità, può causare disturbi di vario genere.

Lo yoga: speciali tecniche pelviche

Il controllo e la stimolazione dei muscoli interni del bacino è presente anche in diverse pratiche yoga. Con le tecniche definite “bandha” – che significa stringere – vengono attuate delle contrazioni interne. Lo scopo è di massaggiare gli organi, di rimuovere la stasi pelvica e di stimolare la rete di innervazione, migliorando la funzionalità fisica e liberando il flusso energetico.

Gli studi del dottor Kegel

Solo di recente il mondo occidentale si è interessato alla muscolatura pelvica e ha colto nel suo potenziamento un interessante aspetto terapeutico. Il merito è in gran parte del dottor Arnold Kegel, ginecologo americano, di cui ti ho parlato in questo articolo.

Il dottor Kegel, interessandosi alla muscolatura pelvica, fu quindi il primo in occidente a intuire la validità terapeutica di una ginnastica specifica per la pelvi. Ancora oggi i suoi esercizi sono utilizzati da alcuni ginecologi, urologi e sessuologi per aiutare le donne nella cura delle patologie genito-urinarie e per migliorare la capacità di raggiungere l’orgasmo.

Gli esercizi per la muscolatura pelvica hanno così acquisito un carattere più scientifico, anche se tuttora sono poco diffusi e scarsamente utilizzati dalla medicina ufficiale.

Esercizi di Kegel o di Ginnastica Intima:

come allenare il pavimento pelvico

L’essere ‘allenati o sportivi’ nella zona perineale è determinato dall’allenamento dei muscoli intimi. Prima s’inizia e più si evitano le inconvenienze future. La pelvi è una struttura complessa e armoniosa. Quando riattiviamo le sue funzioni, spaziamo dall’ambito ginecologico, a quello urologico, a quello proctologico. Fino ad arrivare a tutte le sindromi muscolo-tensive che creano dolore pelvico. Inoltre spesso migliorano i problemi psicologici che inibiscono questa importante parte del corpo.

Benefici per la donna:

  1. Un addome più piatto e tonico e una sensazione di “leggerezza pelvica”
  2. Un riequilibrio del ciclo femminile: miglioramento di disturbi quali la sindrome premestruale e i dolori mestruali
  3. Una vita sessuale più piacevole e appagante: maggiore sensibilità vaginale, orgasmi più intensi, migliore percezione del proprio corpo.
  4. Una menopausa più serena, con la diminuzione dei problemi e degli inestetismi quali la perdita del tono e della sensibilità vaginale, l’addome cascante
  5. Una gravidanza più facile, un travaglio meno doloroso e una migliore ripresa dopo il parto
  6. Un supporto in caso di infertilità
  7. Una prevenzione e un aiuto per situazioni particolari quali l’incontinenza urinaria, il prolasso dell’utero e della vescica, problemi spesso tenuti nascosti ma più frequenti di quanto si pensi
  8. Una nuova percezione della propria femminilità, un “sentirsi donna” entrando in contatto con parti intime spesso negate o dimenticate.

Benefici degli esercizi di Kegel e della Ginnastica Intima per gli uomini:

  1. Una migliore circolazione del flusso sanguigno nel pene e nei testicoli
  2. Un miglior controllo sull’eiaculazione e di conseguenza diretta migliorare il problema dell’eiaculazione precoce
  3. Un potenziamento delle erezioni, rendendole più durature e forti e con la stessa intensità per tutto il rapporto
  4. Orgasmi più appaganti
  5. L’aumento del volume e della forza dell’eiaculazione
  6. Una prostata sana e protetta dalle malattie.
  7. Un aumento indiretto della misura del pene: maggiore è il flusso sanguino e migliori sono le erezioni sia in termini di dimensioni che di rigidezza.
  8. Un addome più piatto e tonico e una sensazione di “forza pelvica”.
  9. Una prevenzione e un aiuto per situazioni particolari quali l’incontinenza urinaria o lo sgocciolamento (cioè quando ci sono perdite più o meno consistenti dopo l’urinazione).
  10. Una nuova percezione della propria mascolinità, un “sentirsi uomo” in connessione con la propria forza del corpo e dei muscoli pelvici.

In conclusione:

  • La ginnastica intima fa bene alle donne di ogni età
  • La ginnastica pelvica fa bene a tutte, a qualsiasi età
  • Le giovani donne: prima si impara meglio è

La ginnastica pelvica è utile anche per le giovanissime, bambine o adolescenti. Questi esercizi, adeguati in alcune modalità, aiutano le giovani donne a esercitare questa importante parte del corpo femminile e ad acquisirne consapevolezza.

Le bambine: spesso la debolezza pelvica inizia ora. La debolezza pelvica ha spesso origini lontane, nell’infanzia, quando i bambini apprendono il controllo degli sfinteri.

Se la piccola impara a controllare gli stimoli fisiologici con difficoltà, utilizzerà i muscoli addominali e quelli interni delle cosce al posto dei muscoli pelvici. Come conseguenza non viene sviluppata la forza di contrazione pelvica e una buona capacità di controllo. Persino in età adulta. Solo un esercizio specifico può correggere questa condizione.

Diverse donne affette da incontinenza urinaria hanno manifestato i primi sintomi fin dall’infanzia, con la difficoltà ad apprendere il controllo dello stimolo urinario, o con l’enuresi notturna, cioè una perdita incontrollata di urina durante il sonno. Se questi disturbi possono avere un’origine psicologica, sono però spesso anche collegati a una ridotta capacità di utilizzo dei muscoli pelvici. Nonostante queste difficoltà con l’età scompaiano, la debolezza muscolare pelvica può continuare a persistere e creare problemi nell’età adulta.

Imparare il controllo dei muscoli pelvici è perciò vantaggioso per le bambine, che soffrano di enuresi notturna o meno. È quindi molto utile insegnare la ginnastica pelvica alle giovanissime, non appena sono abbastanza grandi per eseguirla correttamente.

Le adolescenti: un corpo da conoscere. La ginnastica pelvica aiuta le ragazze a conoscere il proprio corpo, a sentirlo e saperlo vivere, specie nelle parti intime, spesso negate. Gli esercizi pelvici aiutano le giovani donne anche a vivere una sessualità positiva. Le tecniche di Gymintima, per esempio, sono particolarmente utili per le ragazze alle prime esperienze sessuali. Le giovanissime, infatti, spesso non riescono a raggiungere l’orgasmo per la ridotta capacità di ascoltare le sensazioni vaginali. Una migliore padronanza del controllo muscolare è quindi un aiuto.

Le donne mature: per sentirsi femminili sempre

La ginnastica pelvica, soprattutto il metodo Gymintima, è particolarmente utile quando gli anni aumentano. Applicando le sue tecniche regolarmente si possono controllare i disturbi legati alla menopausa, si può evitare l’incontinenza urinaria, ridurre il mal di schiena, l’osteoporosi e la secchezza vaginale.

Inoltre si migliora la percezione psichica della propria femminilità.

I disturbi causati dalla debolezza pelvica oltre ai disagi fisici causano infatti anche notevoli disagi psichici. Perché si accompagnano a situazioni imbarazzanti.

(Font: Fiosioterapiadonna, ptstudiodonna, ginnasticaintima)

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